Apertura Falesia della Torre Dimenticata

7 VIE - 13 TIRI - 300m CHIODATI Per la descrizione dettagliata della Falesia, vai a:  Falesia Torre Dimenticata La  Falesia Torre Dimenticata  apre al pubblico con una selelzione di vie dal V al 6c. C'è ancora tanto lavoro da fare, ma vogliamo condividere con voi questo bellissimo posto. Alle vie Re Mugo e Non Dimenticarmi sulla Torre, si aggiungono la via The Edge , sul diedro di fronte alla Torre e il settore  MURAGLIA . La  MURAGLIA  è una placconata di 40 metri che si tuffa dai prati del colle Montu sulla parete nord della Torre Dimenticata. Le vie sono lunghe e sostenute: i primi 20 metri leggermente strapiombanti con un finale su placca tecnica e poco lavorata. La chiodatura è stretta per delle salite plasir e le soste sono unite da una corda fissa per poter provare tutte le linee dall’alto. Quattro linee solcano la Muraglia, più di 70 fix tra soste e rinvii. Il settore è stato chiodato da M. e L. Serafini,   D. Bonfanti ,  D. Soares ,  E. Cavenati,  F. Bizzoni Ringraziamo

Via Cacciatori di Gemme - Monte Cuminello


Prima salita 25 Settembre 2021 - L. e M. Serafini, L. Maddaluno

Difficoltà: V+; R3 attrezzata a chiodi da integrare, soste attrezzate a fix
Dislivello: 200m, sviluppo 270m
Roccia: mica-scisto quarzifero molto compatta
Tempo impiegato: ore 5:00 dall'attacco
Avvicinamento: 2:00

Sulla stessa parete:

La parete Nord di Cima settentrionale di Cuminello rappresenta una gemma orobica nascosta e celata alla vista, incastonata nello scrigno della Val Cogola, visibile solo in lontananza, in uno scorcio, dal paesino di Valmadre. La via Cacciatori di Gemme rappresenta probabilmente la prima salita di questa parete Nord. Tracce di un precedente tentativo (due chiodi con cordino per calata in doppia, divelti e giacenti su una cornice) sono state ritrovate alla base del tratto chiave della salita (la grande placconata monolitica sottostante la fascia strapiombante).
La via segue il diedro che solca la parete fino alla vetta, effettuando alcuni aggiramenti volti ad assicurare la progressione sulla roccia migliore, oltre che per evitare le varie fasce strapiombanti. I primi cinque tiri sono un crescendo di difficoltà e continuità che culmina sul tiro più emozionante: l'enorme placca che sovrasta la S3. Superato il delicato traverso che permette di rientrare sulla direttiva del diedro, due ultime lunghezze più facili permettono di raggiungere la vetta.
L'arrampicata è principalmente di aderenza, su una roccia simile al granito per compattezza, ma più scivolosa. Le protezioni sono lunghe e rendono necessario integrare. Una via di stampo alpinistico insomma, dove saper proteggere è più importante del grado.


Avvicinamento        
Dal Rifugio Dordona (m. 1950), raggiungibile con servizio jeep navetta da Foppolo (rif. Rosvel 346-2411486) si segue il sentiero che parte proprio alle spalle del rifugio in mezzacosta verso N (recentemente il sentiero è stato allargato e sistemato fino alla baita della Matta). Questo sentiero collega ad alta quota tutte le valli laterali del versante Ovest della Valmadre fino al Rif. Bernasca. Si attraversano nell'ordine: l'alpeggio Vallocci inferiore, la baita della Matta, e dopo attraversamento dello spettacolare vallone della Matta si perviene in Val Bonivento a circa 2000 di quota, in prossimità della baita di Bonivento bassa. Da qui si risale la Val Bonivento stando in prossimità del suo lato destro (sinistro idrografico), seguendo un vago sentiero di collegamento tra le varie baite e raggiungendo la baita più alta, posta su un poggio panoramicissimo a quota 2180. Qui volgendo lo sguardo verso NO si vede la barriera rocciosa, orlata da torri e intagli, che separa la Val Bonivento dalla testata della Val Cogola. La si scavalca in corrispondenza dell'intaglio bifido che sta proprio di fronte alla baita, in particolare scavalcando la sella più a monte delle due che formano l'intaglio bifido (vedi foto). Dall'intaglio un breve canalino erboso (50m) permette con cautela di guadagnare l'alto circo sommitale della Val Cogola, formato da una conca morenica dalla perfetta forma semi-sferica, segno indelebile del grande ghiacciaio pleistocenico che ha formato, levigandola, tutta la Val Cogola. Da qui spettacolare vista sulla parete Nord della Cima di Cuminello, che si raggiunge per gande in pochi minuti. Prevedere 2 ore dal Rif. Dordona. 
L'attacco è situato proprio alla base del canale che solca la parete dal suo punto più basso formando due diedri paralleli. La via Cacciatori di Gemme attacca alla base del diedro di destra, caratterizzato da un medaglione di quarzo incastonato sul suo lato destro a pochi metri dalla base, e ben visibile anche da lontano.
 
Relazione tecnica         
L1: Salire in dulfer i primi metri (ch), restando a sinistra della gemma di quarzo. Proseguire sulla verticale su rocce più articolate fino ad una bella fessura (ch) superata la quale si passa a lato di un caratteristico becco strapiombante fino a raggiungere il ciuffo erboso che permette di guadagnare il comodo terrazzo di sosta (S1 2fix, 40m, IV+/V, 2ch)

L2: Dal limite sinistro del terrazzo erboso si risalgono per 15 metri rocce facili, quindi attraversare per qualche metro a sinistra a prendere una fessura che conduce alla base dell'evidente diedro nerastro soprastante (S2 2fix, 35m, IV)

L3: Salire in dulfer il diedro sopra la sosta e superare lo strapiombo con passo atletico, ma ben appigliato. Continuare dunque su terreno più facile fino al grande terrazzo-cengia erboso (S3 2fix, 30m, V+, 2ch)

L4: Si affronta ora il tratto chiave della salita. Pochi metri sopra al terrazzo erboso si afferra una fessura che sale obliquamente a sinistra, seguendola per due chiodi. La si abbandona prima dello spigolo spostandosi sulla destra, in direzione di un buco fessurato che si raggiunge negoziando le rare crepe ed i gradini quarziferi. Superato il piccolo strapiombo del buco, continuare in verticale su placca difficile fino a raggiungere la scomoda sosta (S4 2fix, 45m, V+ continuo, 6 ch)

L5: Salire verticalmente per pochi metri con passo difficile fino a guadagnare una svasatura dove si trova un chiodo un po' nascosto. Proseguire in traverso verso destra sulla liscia placca fino a raggiungere con una spaccata delicata il culmine del grosso diedro al centro della parete. Continuare su terreno più facile fino a doppiare lo spigolo (ch) e quindi salire sulla verticale fino a raggiungere il comodo terrazzo di sosta -attenzione a non spostarsi a destra altrimenti non si troverà la sosta, che rimane nascosta sulla verticale dello spigolo- (S5 2fix, 25m, VI-, 1fix e 2ch)

L6: Ora la parete si presenta più articolata: dalla S5, traversando 5 metri verso destra sulla cengetta, si sale senza percorso obbligato fino a un diedro molto rotto dove attrezzare la sosta (S6 friends, 35m, III+)

L7: Traversando verso sinistra qualche metro si ritorna su roccia sana risalendo il corno ben proteggibile che, una volta superato, permette di riportarsi verso sinistra sulla verticale della S5. Salire dunque fino a raggiungere la cresta (S7 spuntone, 40m, IV). In alternativa si sale verticalmente sopra la S6 fino ad entrare nell'evidente canale-camino che sbuca ad una spalla della cresta a pochi metri dalla vetta (S7 bis da attrezzare su spuntone, 60 m, II+)

Discesa:        
Dalla vetta della Cima settentrionale di Cuminello (m.2466), culmine della via, si guadagna facilmente per cresta (direzione Sud) la sella erbosa tra le due cime del Cuminello e si risale verso la Cima meridionale (m. 2471). Da qui si prosegue scendendo la cresta erbosa sul versante opposto (Sud), fino all'ampio colle situato al culmine della Val Bonivento (verso Est) e con bella vista sulla Val Tartano (verso Ovest). Si scende per i comodi pendii alla testata della Val Bonivento fino alla baita a quota m.2181, da cui si riprende la traccia di sentiero che scende alla baita bassa di Bonivento (m. 2000) ove si ritrova il sentiero di collegamento che si ripercorre all'indietro fino al Rif. Dordona.
 
L'emozionante traverso del quinto tiro

La banda in S2

Diedro del terzo tiro

Studiando la linea dalla S3

L'attacco del quarto tiro, il più continuo

Su L4 in cerca di un punto per sostare in piena placca

Il traverso che chiude le difficoltà

La sosta strappata trovata in parete

Le vie del Cuminello

L'intaglio che porta in Val Cogola

Percorso di avvicinamento e ritorno


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