Apertura Falesia della Torre Dimenticata

7 VIE - 13 TIRI - 300m CHIODATI Per la descrizione dettagliata della Falesia, vai a:  Falesia Torre Dimenticata La  Falesia Torre Dimenticata  apre al pubblico con una selelzione di vie dal V al 6c. C'è ancora tanto lavoro da fare, ma vogliamo condividere con voi questo bellissimo posto. Alle vie Re Mugo e Non Dimenticarmi sulla Torre, si aggiungono la via The Edge , sul diedro di fronte alla Torre e il settore  MURAGLIA . La  MURAGLIA  è una placconata di 40 metri che si tuffa dai prati del colle Montu sulla parete nord della Torre Dimenticata. Le vie sono lunghe e sostenute: i primi 20 metri leggermente strapiombanti con un finale su placca tecnica e poco lavorata. La chiodatura è stretta per delle salite plasir e le soste sono unite da una corda fissa per poter provare tutte le linee dall’alto. Quattro linee solcano la Muraglia, più di 70 fix tra soste e rinvii. Il settore è stato chiodato da M. e L. Serafini,   D. Bonfanti ,  D. Soares ,  E. Cavenati,  F. Bizzoni Ringraziamo

Via Grønn - Zucco Barbisino, Piani di Bobbio

Prima salita 16 Gennaio 2022 - M. Serafini, E. Cavenati, L. Maddaluno


Difficoltà: M6+; SR2 parzialmente attrezzata a fix da integrare, S6-S4-S2 attrezzate per calata
Dislivello: 300m, sviluppo 400m
Condizioni: Il grado proposto è per le condizioni trovate in apertura, poca neve e poco ghiaccio
Tempo impiegato: ore 6:30 in via
Avvicinamento: 2:00 dal parcheggio di Valtorta

La via Grønn affronta direttamente la fascia nera strapiombante che caratterizza la porzione centrale della Nord dello Zucco Barbisino. I primi due tiri corrono paralleli alla via Andrea Dry (V. Cividini) di cui Grønn condivide l'attacco. Dalla seconda sosta la via impenna e non perde verticalità fino al superamento della fascia centrale, in uscita dal sesto tiro. Il tiro chiave, il quarto, segue una spaccatura nerastra che si insinua tra gli strapiombi. É un tiro emozionante, molto continuo ed aereo; si arrampica nel punto più esposto della parete, a picco sui pendii nevosi basali.
La via prosegue con un lungo traverso e un divertente camino che permettono di superare il tratto più verticale e raggiungere i pendii nevosi sommitali. Ancora tre lunghezze su terreno più facile e si sbuca sulla croce di vetta!


Avvicinamento          
Dal parcheggio degli impianti di Valtorta si sale lungo la strada di servizio delle piste fino a raggiungere il culmine degli impianti da sci, all'ingresso della Valle dei Mughi. Qui si lasciano sci e pelli e si continua verso sinistra su un lungo mezzacosta sotto la parete Nord del Barbisino. Con neve trasformata si raggiunge l'attacco, un evidente canale che incide diagonalmente la parete, in mezz'ora.

Relazione tecnica        
L1: Attaccare i risalti sulla sinistra del canale principale, entrando in un canalino molto rotto che si segue fino ad una cengia innevata. Traversare quindi verso destra e sostare alla base del diedro che si incrocia (S1 friend grandi, 35m, M4).

L2: Seguire il diedro e continuare su delle placche lavorate fino a raggiungere il nevaio, quindi attraversare obliquamente verso destra per portarsi sotto l'evidente camino nerastro. Cercare la sosta sulla destra (S2 fix, 60m, M4/60°).

L3: Entrare nel colatoio a sinistra della sosta e proseguire risalendo il sistema di fessure sulla sinistra, ben proteggibili con eccentrici e friend grandi. Si esce dal salto verticale con un passaggio molto faticoso (fix), dunque continuare a destra sulla cengia, traversando sotto la parete strapiombante fino a trovare la sosta (S3 fix, 35m, M5+, 1 fix).

L4: É il tiro chiave della via, continuo e aereo. Salire a sinistra della sosta fino a portarsi sotto al grosso naso strapiombante. Continuare in traverso su esile cengia per prendere la placca a sinistra del naso e portarsi sulla verticale dell'evidente spaccatura che intaglia tutta la fascia strapiombante. Con qualche passo delicato e un piccolo strapiombo da vincere, si segue la spaccatura fino alla comoda e panoramica sosta (S4 fix, 30m, M6 esposto - un passo M7, 9 fix).

L5: Traversare verso sinistra per 15m su terreno facile, ma molto esposto, fino a quando la cengietta sparisce. Salire ora in verticale fino all'ingresso del camino soprastante, sostando sulla sinistra (con buon innevamento il traverso può risultare molto delicato) (S5 fix, 25m, M4, 3 fix).

L6: Risalire il camino in tutta la sua lunghezza e uscire, con passo atletico e aggettante, nel colatoio soprastante. Cercare la sosta 10m più su, a destra della linea di salita (S6 fix, 35m, M5).

L7:  Uscire in traverso verso sinistra e risalire i pendii facili, ma poco proteggibili, fino ad una barriera rocciosa su cui sostare a sinistra su un grosso masso fessurato (S7 friend grandi, 55m, M3/70°).

L8: Uscire verso destra ed entrare nel salto roccioso tra i due faraglioni che sovrastano i pendii nevosi. Superato il tratto più verticale si continua su neve fino ad un muretto roccioso intagliato da un piccolo camino in cui sostare (S8 spuntone, 50m, M3+/65°).

L9: Superare il camino e raggiungere la croce di vetta tramite i pendii nevosi soprastanti (S9 spuntone, 60m, 60°).

Discesa        
Seguire la cresta verso destra (dir. Ovest) lungo il sentiero della normale. Proseguire fino ad un grosso avvallamento che assomiglia ad un cratere, quindi abbandonare il sentiero che passa sul margine sinistro dell'avvallamento e seguire invece la crestina che resta sulla destra. Superato il risalto successivo cercare il sentiero che porta alla base della falesia delle Giovani Marmotte (spesso poco visibile) e da lì in breve all'ingresso della Valle dei Mughi.

La banda in S4 sopra il tiro chiave

Emanuele lavora il diedro del terzo tiro

Il bel diedro fessurato di L3

Iniziano le danze sul difficile L4

Emanuele studia lo strapiombo

Lorenzo al passo chiave

Ultimi metri verticali di L4

S4 con cordone di calata

Il lungo traverso sopra la fascia strapiombante

Lorenzo attacca gli ultimi metri del quinto tiro

Emanuele all'ingresso del cammino di L6

Camino di L6, divertente e mai banale

Si inizia a correre sui pendii alti, mancano 3 lunghezze

S7 sopra un pendio di neve inconsistente

Ottavo tiro, si passa tra i faraglioni

Ultimo pendio di neve bella dura

Vetta del Barbisino


Commenti