Apertura Falesia della Torre Dimenticata

7 VIE - 13 TIRI - 300m CHIODATI Per la descrizione dettagliata della Falesia, vai a:  Falesia Torre Dimenticata La  Falesia Torre Dimenticata  apre al pubblico con una selelzione di vie dal V al 6c. C'è ancora tanto lavoro da fare, ma vogliamo condividere con voi questo bellissimo posto. Alle vie Re Mugo e Non Dimenticarmi sulla Torre, si aggiungono la via The Edge , sul diedro di fronte alla Torre e il settore  MURAGLIA . La  MURAGLIA  è una placconata di 40 metri che si tuffa dai prati del colle Montu sulla parete nord della Torre Dimenticata. Le vie sono lunghe e sostenute: i primi 20 metri leggermente strapiombanti con un finale su placca tecnica e poco lavorata. La chiodatura è stretta per delle salite plasir e le soste sono unite da una corda fissa per poter provare tutte le linee dall’alto. Quattro linee solcano la Muraglia, più di 70 fix tra soste e rinvii. Il settore è stato chiodato da M. e L. Serafini,   D. Bonfanti ,  D. Soares ,  E. Cavenati,  F. Bizzoni Ringraziamo

Via "Crapa del Bèch; belay on ibex skull" - Monte Venina

Prima salita 01 Agosto 2020 - Marco e Luca Serafini (a comando alternato) 

Difficoltà: III/IV; R2 necessari chiodi e martello
Dislivello: 160m, sviluppo 215m
Roccia: gneiss chiaro del Corno Stella
Tempo impiegato: ore 3:00 dall'attacco
Avvicinamento: 3:30

La via risale la grande placca a sinistra dello spigolo con un misto di aderenza e fessurine in dulfer. Guadagnato il pulpito alla sommità della placconata, caratterizzato da una tagliente granitica cresta, la via traversa a sinistra in leggera discesa la liscia placca sottostante, per guadagnare la base di un bel diedrone compatto che risale fino alla cresta spartiacque, uscendo sui prati soprastanti.

Avvicinamento       
Dal Rifugio Longo si sale il sentiero per il Passo di Venina, o salendo alla diga del Lago del Diavolo e seguendo il pianeggiante muretto di cemento della gronda che porta in mezza costa a prendere il sentiero n.254, oppure scendendo un centinaio di metri di dislivello verso valle fino alla partenza del 254 sulla strada che sale al rifugio. Il sentiero passa a quota 2440 dai ruderi della casermetta di pattuglia della Linea Cadorna, poi sale a prendere la cresta spartiacque, ben al di sopra del Passo di Venina. Svoltando a sinistra (Ovest) si risale la cresta seguendo il sentiero, che poi attraversa in mezza costa i grandi ghiaioni sommitali di GCCS restando un poco al di sotto la vetta della Cima di Venina. Si guadagna così una conchetta detritica sotto una sella, dove anche d’estate permane una macchia nevosa. Dalla selleta si ritorna a destra per cresta verso la vetta (direzione Est) per pochi passi fino a intravedere il canalino di erba e roccette che scende verso Nord in direzione della base della parete. Si negozia la discesa con cautela tra sassi mobili e costoncini erbosi, traversando a circa metà discesa nel canalino più a destra, che più agevolmente permette di sboccare sui pendii erbosi e di ganda alla base del Pilastro Nord. Lo si aggira e si guadagna una curiosa rigola formata dalla base di GCCS della placconata ed il pendio erboso adiacente. Risalita per una ventina di metri la rigola si attacca nel punto più basso della grande placconata, a sinistra di un compatto muretto verticale.

Relazione tecnica       
L1: Si risale la placconata prima per fessurine poi in aperta parete fino a pervenire ad un
terrazzino con fessurone posto 5 metri prima del filo dello spigolo, in prossimità e con bella
vista del grande tetto appuntito (S1 friends grandi, 40m, III e IV).

L2: Si sale allo strapiombetto fessurato soprastante (ch nella fessura basale), che si supera
in dulfer: si procede con grande continuità sulla placconata, negoziando le varie fessurine
che la solcano, fino ad un terrazzino con grande fessurone inciso nel granito (S2 friends, 45m, IV, 1ch).

L3: Si guadagna a destra il filo dello spigolo e lo si rimonta passando da grossi blocchi
sospesi fino ad un esposto terrazzo da cui parte una lama che adduce alla base del salto
terminale di rocce erbose: si traversa a sinistra in leggera discesa la liscia placca fino a
guadagnare un ghiaioncino posto al di sotto di una fascia strapiombante (S3 dadi, 50m, II+, belay on ibex skull).

L4: Un diedrino consente di aggirare a sinistra la fascia strapiombante e guadagnare un
canalino ingombro di sassi mobili (attenzione, da risalire sul margine destro) che porta
all’imbocco del diedrone finale (S4 friends piccoli, 40m, III).

L5: Risalire il diedrone con bella arrampicata ed uscirne a sinistra su placca fessurata a
guadagnare la cresta (S5 spuntone, 40m, III).


Belay on Ibex Skull

Sul filo dello spigolo a destra della S1

Partenza di L2

Sulla placca continua di L2

A sinistra si vede il grosso diedro di uscita

Il lungo traverso verso sinistra visto da S3

L'ingresso del diedro

Il diedro di uscita

In cresta





Commenti