Prima salita 07 Gennaio 2022 - Marco Serafini e Fabio Bizzoni
Difficoltà: M4/M5; R2 usate solo protezioni veloci
Dislivello: 110m, sviluppo 140m
Condizioni: molto asciutta, possibile che il primo tiro sia più
semplice in caso di buon innevamento
Tempo impiegato: ore 3:00 dall'attacco
Avvicinamento: 1:30
Sulla stessa parete:
La via Degli Scassinatori risale la parete che si trova a sinistra dello
Spigolo dei Bergamaschi. Questa zona, compresa tra la terza e la quarta torre
dell'Ongania, è caratterizzata da un grosso pendio di detriti che d'inverno si
copre di neve. I primi due tiri seguono un canale/diedro che incide
verticalmente lo zoccolo della parete. Il secondo tiro è il più difficile, ma
anche il più bello; risale un diedro di roccia molto sana che perde
verticalità ad ogni passo, sbucando sul pendio soprastante. Superato
quest'ultimo ci si trova sotto l'intaglio della cresta Ongania, che dal basso
crea una grotta da cui si intravede il sole sul versante Sud. L'ultimo salto
si vince con un camino molto lavorato che sbuca sulla cresta.
Nonostante la parete sia molto poco invitante senza innevamento, abbiamo
trovato degli antichi cordoni di calata alla S1. Non siamo a conoscenza di
relazioni di vie in questo settore e non abbiamo ritrovato altri segni di
passaggio.
Avvicinamento
Raggiungere la base della parete a sinistra della terza torre dell'Ongania.
Attaccare sulla verticale del caratteristico intaglio che separa la terza e la
quarta torre, in corrispondenza di un canale/diedro che incide verticalmente
la porzione basale della parete.
Relazione tecnica
L1: Seguire il canale fino al grosso masso incastrato che sbarra la via.
Infilarsi dunque sotto al masso e sbucare nella fossa nevosa sul lato opposto
(nel caso di innevamento abbondante, potrebbe essere necessario passare sopra
al masso). Sostare scomodamente sotto al masso su vecchio cordone di calata
(S1 clessidra, 30m, M3/M4).
L2: Rimontare il masso e salire a destra fino alla piccola cengia
innevata. Traversare verso sinistra fino a riprendere il diedro e salirlo fino
al culmine, entrando sul pendio centrale della parete. Proseguire ancora 20m
su terreno facile tendendo verso sinistra e cercare una sosta tra i massi (S2
clessidra, 40m, M5).
L3: Traversare il pendio di neve risalendo nel grottone formato dall'intaglio
della cresta. Sostare quando non è possibile proseguire sul fondo del
canale (S3 friend grossi, 40m, 50°).
L4: Salire il camino fratturato appena a destra dell'intaglio sbucando sulla
cresta Ongania (S4 spuntone, 30m, M4).
Possibile continuare sulla cresta Ongania (2 tiri più tratti in conserva)
oppure calarsi dalla cresta. Per questa seconda opzione, si consiglia di
scendere in conserva fino all'intaglio tra la seconda e terza torre. Qui con
tre doppie si raggiunge dapprima la S3 di Giovani Marmotte e dunque la base
della parete.
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Primo tiro: canalino di neve poi diedro e passaggio speleologico
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Rimontando il grosso masso incastrato
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L2 dalla sosta nel grottino
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Passaggio claustrofobico
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Il bellissimo diedro di L2
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S1 vista dal traverso di L2
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L'uscita del lungo diedro di L2, difficile, ma moto divertente
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S3 in un ambiente stranamente selvaggio
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Il facile canale di L3
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L'intaglio della cresta su cui passano tante cordate senza mai guardare
giù
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Il camino di L4 |
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Ultimo passaggio fisico e siamo fuori
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Doppie verso la seconda torre
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Le vie di misto dello Zucco di Pesciola
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